Gli
interventi psico-educativi domiciliari sono sessioni di terapia che
vengono svolte a casa del bambino o ragazzo con disturbi dello
sviluppo, una o più volte a settimana per 1 ora e mezza.
I
terapisti (psicologi o tecnici con formazione specifica) lavorano
all’interno della cornice psico-educativa di matrice
cognitivo-comportamentale, riconosciuta dalle Linee Guida della
SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza) e dall’OMS (Organizzazione Mondiale della
Sanità). Essi si avvalgono dei principi del T.E.A.C.C.H., della
Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), delle tecniche di
Analisi Applicata del Comportamento (ABA).
Sia la modalità di
intervento sia gli obiettivi specifici, vengono stabiliti dall’équipe
di professionisti sotto la guida del supervisore psicoterapeuta
cognitivo-comportamentale.
I terapisti lavorano attraverso il
gioco e attività strutturate su tutte le macro-aree dello sviluppo:
- Abilità sociali
- Comunicazione
- Linguaggio
- Autonomia
- Imitazione
- Percezione
- Abilità fini e grosso-motorie
- Prestazioni cognitive
- Gestione del comportamento
Questo
tipo di intervento necessita di un patto educativo con la famiglia
che sarà resa partecipe del processo terapeutico rivolto al bambino
o ragazzo; si condivideranno gli obiettivi e gli strumenti affinché
gli apprendimenti possano essere generalizzati con più naturalezza.
Per lo stesso motivo viene proposta una collaborazione attiva
con la scuola ogni volta che questo è possibile, e se necessario,
con altri ambienti di vita del bambino, per dare modo a tutte le
figure educative di allinearsi e coordinarsi sugli obiettivi
terapeutici.
Per i ragazzi l’intervento comprende anche
attività da svolgersi fuori casa che si propongono, tra le altre
cose, di insegnare le autonomie sociali (orientarsi nel quartiere,
usare il denaro, prendere i mezzi pubblici, organizzare delle uscite
con altri ragazzi).